Anche quest’anno la memoria di Mauro chiama all’appello il ritrovo a Torri.
Alla vestizione sono presenti James,Angelo,
si vede, e in poco ritroviamo che siamo sempre i soliti…deficienti
Si, siamo sempre i soliti. Proviamo ad accordarci con le coppie, ma anche qui, la cosa rimane vaga…ma tutto sommato, la maggior parte di noi è pur sempre un tech-diver, con la presunzione tecnica che ognuno badi a se stesso.
Ok, niente è pianificato, e siamo pronti per scendere! Barnaba parte per primo, perchè deve testare la sua compensazione, ormai spesso critica. Seguono gli altri…io rimango per ultimo a sistemarmi il bombolino dell’ossigeno, che sembra diventato un pesce per come mi sfugge dagli agganci! Scendo e torno ancora una volta a risentire il silenzio dell’immersione. A pochi metri da me vedo le torce, e qualche ombra tra nuvole di sospensione.
Ci dirigiamo verso l’onnipresente presepe, e stavolta qualcuno legge un cartello appeso proprio di fronte al cavità. E’ un cartello che parla di un apneista, ma quando inizio a leggere anch’io gli altri sono già in direzione della roccia su cui abbiamo fissato la targa commemorativa a Mauro. Non leggo (ma se qualcuno è interessato mi informo di chi si tratta!!) e proseguo all’inseguimento.
Quando raggiungo il gruppo in prossimità della roccia, sembra che ci sia un elicottero parcheggiato proprio su quella sporgenza tanta sospensione si vede. Non so, chi sia il “ravanatore” di turno (anche se un sospetto ce l’avevo…) ma la visibilità è veramente scarsa e l’ambiente attorno a noi è diventato l’ideale per un corso di orientamento! Mi avvicino alla targa, rileggo le parole, e quindi cerco Nicola per chiedergli la spugna che gli avevo messo in tasca per pulire la targa ormai un po’ imbrunita.
Tra la confusione riesco a intravedere il frigorifero che si porta sulle spalle il mio vecchio amico. Lo chiamo e gli faccio segno di passarmi la spugna. Lui mi risponde “ce l’ha Barnaba”. Per un attimo rimango, inebetito. Ho capito
perfettamente quello che mi ha detto!Fantastico, con quel giocattolino, riesce anche a parlare in modo decente sott’acqua!Cerco Barnaba, ora che la nuvola marrone ci sta abbandonando, ma non lo trovo (vuoi vedere che la nuvola di sospensione e Barnaba hanno qualcosa in comune?) . Abbaglio un po’ tutte le maschere che mi sono attorno, ma di Barnaba nessuna presenza. Mah,…penso che stasera qualcosina Mauro ce l’avrebbe detto!! Qualcuno parte in direzione tubo, qualcun altro, vedo in lontananza dalle torce, risale!
Faccio due conti e ne mancano due. Probabile che siano in coppia a risalire. Parto anch’io verso il tubo inseguendo Nicola e Angelo. La quota, come pianificata (!!!) è sui quarantacinque metri. Io mi rilasso un po’ dopo tutto il trambusto della discesa e lascio andare avanti i due sub osservandoli sospesi in quel panorama sempre così spettrale. Incrociamo due subacquei che sono sotto di noi. Ci salutano.
Io non li riconosco, poi scoprirò che erano James e Simone (però che gita organizzata!
Ci sono delle bottatrici belle grandi.Nicola ne segnala una ad Angelo ma lui è preso dai suoi pensieri e non si gira. Io provo a toccarne una, ma non sono mai stato un gran pescatore, e sfugge verso il fondo. Arriviamo al presepe. C’è ancora sospensione.
Angelo prosegue in perlustrazione e Nicola, senza bolle, lo segue. Arrivo alla deco, e dopo poco appare James al mio fianco. Rimaniamo li, spegniamo le torce. Ognuno con i propri pensieri. La deco, quando il freddo non prevale su corpo, è una pausa di rifessione. Penso a Mauro, la vita, la morte,l’amicizia.
Passano i minuti, è ora di uscire. Affioro dall’acqua e un tizio sospettoso mi osserva. E’ Nicola alias Schultz…è arrivato anche lui. Mentre ci cambiamo, ci raccontiamo l’immersione, visto che più o meno ognuno ha fatto la sua!!E’ ora di mettere i piedi sotto il tavolo.Stasera costine e cosce ucraine (!!) allo Speck Stube a Bardolino.
Divoriamo gli abbondanti piatti che ci servono e ci raccontiamo qualche nostra storia. E’ l’ora del limoncino. Stasera non esageriamo, ma alla bevuta in memoria del nostro amico non si può sottrarre nemmeno l’astemio Barnaba. E’ ora dei saluti e di tornare a casa. Sono passati già tre anni, ma dentro di noi rimane ancora vivo il ricordo di chi ci ha lasciato, convivendo con la sua mancanza.
Un grazie a chi anche con il solo pensiero è stato vicino a noi ieri sera.
Fabio
P.S.
La spugna per pulire la targa l’ha sempre avuta in tasca
Nicola…Improbabil